Ostracidi


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Tetrosomus Gibbosus

Tetrosomus Gibbosus Apri la galleria

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Disponibilità:

Terminato

Prezzo65,00 €

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Tetrosomus Gibbosus

Grande Tetrodontiforme appartenente alla famiglia dei Ostraciidae; presente nell'Oceano Indiano e nell'Oceano Pacifico, dalla costa orientale dell'Africa sino alle Isole Fiji.

Presenta un corpo con una forma piramidale, con il ventre piatto ed il dorso arquato, completamente ricoperto da una corazza ossea, tipico del genere; da questa corazza fuoriescono la bocca, gli occhi, il peduncolo caudale e le pinne; il margine inferiore del corpo è dotato di numerose spine, leggermente arquate, rivolte verso il posteriore del pesce; la bocca è piccola e posta in cima ad un muso rigido, conico ed allungato; i denti sono fusi insieme in quattro placche, situate due nella mascella superiore e due nella mandibola inferiore; gli occhi, molto mobili e prominenti, sono posti molto in alto, quasi sul dorso; gli opercoli branchiali sono molto piccoli e situati appena sopra le pinne pettorali; il peduncolo caudale, abbastanza allungato, fuoriesce visibilmente dallo scudo osseo; la pelle è nuda e liscia, in caso di pericolo può emettere un muco velenosissimo, per fortuna questo è un caso assai raro in acquario.

La pinna dorsale, piccola ed a forma di ventaglio triangolare con il bordo arrotondato, non ha spine rigide ed è sorretta solo da 9 raggi molli; la pinna anale, a sua volta sostenuta solo da 9 o 10 raggi molli, è disposta appena sotto il peduncolo caudale ed entrambe sono posizionate nella parte posteriore del corpo; entrambe queste due pinne hanno una grande mobilità e grazie al loro movimento ondulatorio il pesce può muoversi agevolmente in avanti e all'indietro; la pinna caudale, di forma triangolare ed con il margine appena arrotondato, viene quasi sempre portata chiusa, a mo' di pennello, e serve più da contrappeso che per la propulsione; le pinne pettorali hanno una forma trapezoidale con il bordo arrotondato e servono soprattutto per mantenere l'assetto mentre sono completamente assenti le pinne ventrali.

La livrea è poco colorata; fondamentalmente è di color grigio; sul fianco e sul dorso sono disegnate delle marezzature più scure, ocra o marroncine mentre il ventre ne è privo; su tutto il corpo, tranne che sul ventre, vi sono inoltre distribuiti irregolarmente numerosi puntini di color turchese chiaro; si trovano esemplari anche di colori predominanti differenti: verde o giallo.

In natura è carnivoro: si nutre di spugne, alghe, detriti, tunicati, policheti, briozoi, ricci di mare, stelle serpentine, granchi, vermi policheti, gamberetti, zooantidi, pesci, anfipodi e foraminiferi.

E' molto difficile da ambientare in acquario e quindi sarebbe consigliabile acquistare un esemplare già ambientato da un esperto; una volta ben ambientato è onnivoro ma molto lento nel mangiare, predilige mangime surgelato, artemia e chironomus e mysis, che purtroppo raccoglie molto lentamente, ama sgranocchiare gamberetti o cozze ma accetta anche mangime liofilizzato o secco in granuli.

Non è un grande nuotatore e preferisce restare nei pressi del fondo o delle madrepore che perlustra continuamente alla ricerca del cibo; pertanto necessita di una vasca relativamente media o piccola, con acqua poco mossa.

Pesce territoriale, è adatto alla convivenza con quasi tutti i pesci di barriera delle altre razze, purchè lenti nel mangiare, ma non con altri della sua specie e neppure con gli invertebrati, di qualsiasi tipo, che sbocconcella avidamente.

Poco resistente alle malattie, soffre anche delle ferite alla pelle che raramente si rimarginano; Per il suo ottimale mantenimento in acquario sono necessarie vasche con acqua preparata con sali marini sintetici di ottima qualità, ben filtrata ed ossigenata; sono consigliati abbondanti cambi parziali preceduti da un'accurata sifonatura del fondo, regolari trattamenti con ozono ed aggiunte settimanali di Oligoelementi e Bioelementi.
In definitiva è adatto all'acquario di comunità di un neofita che gli risevi solo qualche attenzione in più.

Le sue carni ed i suoi organi interni, soprattutto il fegato, sono velenosissimi, in quanto intrisi di Tetradotossina, potente veleno prodotto da alcuni batteri come la Pseudoalteromonas tetraodonis ma ciò non è assolutamente un problema per chi lo alleva in acquario.



*Pesci e tartarughe in negozio, data la grande richiesta e la roteazione giornaliera delle vasche sono ordinabili con la normale procedura ma la effettiva disponibilità verrà comunicata successivamente via mail dal nostro staff, nella conferma d'ordine vi forniremo i dettagli, il pagamento sarà effettuato dopo aver verificato la disponibilità.

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