Chelmon Marginalis
Nome comune
Pesce pinzetta lineato
Dimensione
Massima in natura 18 cm
In acquario 6 / 10 cm
In acquario 6 / 10 cm
Perciforme appartenente alla famiglia dei Chaetodontidae; è presente l'Oceano Indiano orientale e nell'Oceano Pacifico occidentale: Grande Barriera Corallina, Isole Salomone, Isole Vanuatu, Nuova Caledonia, Isole Fiji, Isole Samoa.
Presenta un corpo ovoidale, poco allungato e quasi rotondo, molto appiattito sui fianchi; il peduncolo caudale è piccolo ma evidente; la testa è piccola, posta in basso nel corpo e con la fronte fortemente concava; la bocca, piccola e posta in cima ad un lungo musetto ricoperto da spesse squame, è dotata di denti hanno l'aspetto di spazzolini di setole.
La pinna dorsale, sorretta da 9 o 10 spine rigide e da 29 / 33 raggi molli, si estende asimmetricamente su tutto il dorso e termina con un grosso lobo posteriore dal margine appena arrotondato; la pinna anale, a sua volta sorretta da 3 spine rigide e da 20 o 21 raggi molli, si estende sulla metà posteriore del ventre e, similmente alla pinna dorsale, termina con un lobo posteriore dal margine appena appuntito; l'insieme delle due pinne contribuisce a rendere squadrato il posteriore del pesce; le pinne ventrali, dalla forma triangolare, sono larghe e molto lunghe; le pinne pettorali sono triangolari con il bordo obliquo appena arrotondato.
Le prime spine rigide della pinna dorsale non sono unite le une alle altre e possono essere inarcate a piacere, costituendo la sua unica arma di difesa che può infliggere dolorose punture anche agli esseri umani.
La livrea, molto simile a quella del Chelmon rostratus, è fondamentalmente di un color bianco opaco percorso da un disegno a rombi intrecciati di color grigio chiaro o celeste; sulla testa sono disegnate due grosse barre verticali di color arancione carico; la prima di queste barre passa sopra l'occhio mimetizzandolo, l'altra si estende sull'opercolo branchiale; una terza barra, di color arancione più chiaro, passa sulla parte posteriore del corpo e in alto circonda una piccola macchia nera, non sempre evidente; la parte finale della pinna dorsale e dell'anale è colorata di arancione e termina con un doppio bordo, turchese all'interno ed arancione carico all'esterno, questo motivo si estende anche sul peduncolo caudale; la pinna caudale è semitrasparente mentre le pinne ventrali sono bianche con entrambi i bordi di color arancione; le pinne pettorali sono semitrasparenti.
In natura è un pesce quasi esclusivamente carnivoro; si alimenta principalmente con piccoli crostacei, vermi policheti, anellidi, briozooi, tunicati ma soprattutto di antozoi: anemoni, attinie, sclerattinie, stoloniferi e zoantidi, aiutato in questo dalla conformazione allungata ed appuntita del musetto; per questo motivo non è assolutamente consigliabile per un acquario di invertebrati.
Abbastanza difficile da ambientare in quanto i primi giorni è molto timido e pauroso; soffre, inoltre, della presenza di altri pesci voraci che gli rubano il cibo; sarebbe meglio acquistare esemplari già perfettamente acclimatati da un esperto; una volta ben ambientato è prettamente carnivoro; predilige il mangime surgelato, in particolar modo chironomus, ma non disdegna artemie saline e mysis, ma rimane sempre molto lento nell'alimentarsi per cui è consigliabile somministrare il cibo molte volte al giorno; a volte è particolarmente ghiotto della polpa di bivalvi freschi, cozze o vongole, presentatagli ancora nei gusci.
Pesce molto colorato, vivace e pacifico è adattissimo ad una vasca con pesci di piccola o media dimensione e rocce vive, che sbocconcella continuamente, tollera altri Chaetodonma non può convivere con invertebrati importanti e costosi che finirebbe col danneggiare; necessita di una vasca grande, con forti flussi d'acqua, meglio se alternati ed intermittenti, ottenuti con l'uso delle apposite pompe di movimento, ma anche con molti rifugi e nascondigli in quanto ama nuotare negli spazi aperti ma di notte o in caso di pericolo si rintana nei meandri delle madrepore.
Poco resistente alle malattie; per questo motivo, se possibile, conviene allevarlo ad una temperatura più alta della norma: ventotto ed anche trenta gradi; molto sensibile anche alle piccole variazioni del PH e per concentrazioni di nitrati e fosfati appena superiori al minimo.
Per il suo ottimale mantenimento in acquario sono necessarie vasche con acqua preparata con sali marini sintetici di ottima qualità, molto ben filtrata ed ossigenata; sono consigliati abbondanti cambi parziali preceduti da un'accurata sifonatura del fondo, regolari trattamenti con ozono ed aggiunte settimanali di Oligoelementi e Bioelementi.
Pesce non troppo difficile da allevare è consigliato per una vasca di un esperto acquariofilo o di un neofita motivato, arredata con rocce vive sacrificabile e madrepore sterilizzate e popolata da pesci di indole tranquilla e lenti nel mangiare; peccato che, data la provenienza, sia poco importato.
*Pesci e tartarughe in negozio, data la grande richiesta e la roteazione giornaliera delle vasche sono ordinabili con la normale procedura ma la effettiva disponibilità verrà comunicata successivamente via mail dal nostro staff, nella conferma d'ordine vi forniremo i dettagli, il pagamento sarà effettuato dopo aver verificato la disponibilità.
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